Il business dietro la Kings League
Parliamo del sistema Kings League, i guadagni in Champions dell'Inter e altre cose interessanti
Ciao, bentornato in Bosman.
Mi farebbe piacere condividere giusto un aggiornamento sul percorso di chi, da ormai 2 anni, scrive questa newsletter provando ad offrirti un prodotto di qualità.
Nell’ultimo mese ho iniziato una nuova avventura professionale insieme a DAZN, entrando così nel team social del broadcaster.
Una collaborazione che impreziosisce il gruppo di partner di questo mio nuovo percorso da freelance.
Incrocia le dita per me perché è un’avventura di quelle toste e divertenti, di quelle in cui hai tanto materiale a disposizione per creare contenuti sui social, come questo dello scorso weekend dedicato a Yamal.
Ma veniamo a noi, diamo un’occhiata alle cose interessanti successe o discusse questa settimana.
Il business dietro la Kings League
Nelle ultime ore mi è capitato di vedere un video di TikTok molto interessante in cui veniva chiesto a ZW Jackson, youtuber, imprenditore digitale e presidente della Zeta Milano, come funzionasse il business dietro la Kinks League.
Ne viene fuori una visione interessante sotto alcuni aspetti, in particolare sugli impegni di ogni squadra e l’impegno economico che garantisce, almeno in fase iniziale, l’organizzazione della Kings League.
Il primo anno la lega offre a tutte le squadre un tesoretto, queste ultime sono obbligate però a creare una srl esclusivamente dedicata alle attività della Kings League.
Le squadre, inoltre, il primo anno non possono chiudere accordi di sponsorizzazione con brand per comparire sulla maglia e il kit da gioco.
Il secondo anno la Kings smette di offrire “il tesoretto”, ma le varie squadre possono inziare a lavorare come un vero club di calcio: dall’indipendenza nelle attività di marketing e sponsorship al rapporto con i calciatori.
ZW Jackson fa poi una stima sulle visualizzazioni aggregate su tutte le piattaforme, ovvero 5 milioni di view per ogni giornata del torneo, numero che molte partite di Serie A faticano solo ad avvicinare.
Un nuovo logo per la Serie A femminile
Con l’inizio della settimana, FIGC ha presentato sui propri canali digitali, insieme all’agenzia Ragù Communication, il nuovo logo ideato per la Serie A femminile.
È un passaggio epocale e necessario, perché il vecchio logo del massimo campionato di calcio femminile era uno di quelli legati ad un’istituzionalità troppo ingessata che ormai appartiene al passato di leghe e competizioni.
Inoltre, la cosa interessante è che l’agenzia che ha ideato il logo è la stessa che ha disegnato nel 2018 la nuova identità visiva della Serie A maschile.
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha definito questo passaggio un nuovo atto della “rivoluzione culturale” che sta attraversando il movimento.
Quanto ha guadagnato l’Inter in questa Champions?
Tra poche ore l’Inter si troverà davanti ad una delle sfide più importanti e cruciali della propria storia recente.
La semifinale contro il Barcellona è la penultima tappa di un percorso europeo brillante, oltre che gestito per lunghi tratti con superiorità e approccio da top team internazionale.
Un’eventuale finale e vittoria del trofeo aiuterebbe la dirigenza a gestire quello che dovrà per forza di cose essere il destino già scritto del club: ovvero un ricambio generazionale, supportato da un’ulteriore iniezione economica.
Un’inevitabile conseguenza dovuta dall’età media della rosa, e probabilmente, dalla necessità di inserire nuovi calciatori con stimoli e una “fame” rinnovata.
Ma già a questo punto del percorso, l’Inter si è attestata come squadra italiana che ha incassato più di altri club nella storia, considerando una sola stagione di Champions League.
Molto ha aiutato il numero di partite superiore rispetto al passato della competizione, ma di certo gran parte del merito sta proprio nei risultati che hanno impreziosito questo percorso.
Ad oggi, l’Inter non dovrà ricorrere a cessione di lusso nella prossima sessione di calciomercato per sistemare i conti, cosa che invece non era stata possibile in passato.
Sì, perché al 5 maggio, come riporta la Gazzetta dello Sport sulla versione cartacea un giorno prima della semifinale di ritorno contro il Barcellona, i nerazzurri hanno incassato 115 milioni di euro (botteghino escluso).
Una cifra da dividere in 63 milioni grazie ai risultati ottenuti sul campo e ai vari passaggi di turno.
51 mln sono invece i soldi guadagnati tra “bonus d’ingresso e market pool”
Interessante è il dato in caso di passaggio del turno e quindi di raggiungimento della finale: 18,5 mln di euro, senza considerare che quella contro i catalani diventerà con ogni probabilità la partita record di incassi da ticketing della storia dell’Inter, oltre che la più remunerativa di sempre di un’italiana in Europa.
Le news della settimana
Il Chelsea avrà DAMAC come sponsor di maglia per i prossimi anni.
Il Monza è ufficialmente retrocesso in Serie B, percepirà 25 mln di euro di “paracadute”.
Il gruppo 777 Partners non se la sta passando bene, altri problemi questa volta per l’acquisizione dell’Everton.
La Serie C ha annunciato che dalla prossima stagione entrerà in vigore un salary cup che i 60 club dovranno rispettare.
Il Bayern Monaco ha presentato la nuova maglia away per la prossima stagione: ispirata alle Alpi Bavaresi.
Nike ha lanciato sul mercato di nuovo le Total 90 con 3 colorazioni nuove.
Da marzo è iniziata la mia seconda vita da freelance come Social, Content & Digital Editor nel mondo del calcio.
Contattami se vuoi inserirmi nel tuo team, ricevere il mio portfolio o fare una chiacchierata conoscitiva :-)
📲 3334319494 📧 luiginodimaso@gmail.com
Ed eccoci alla fine del numero #95.
Per ricevere le prossime puntate di Bosman, se non l’hai già fatto, iscriviti da qui :-)